Utilizzando questo sito e proseguendo la navigazione acconsenti all'uso dei cookies. Approfondisci

CIMITERO MONUMENTALE DI MILANO - Visita Parziale

Una mattinata dedicata alla visita del Cimitero Monumentale di Milano, 3 ore sono servite solo per avere un'infarinatura del luogo ma avremo girato solo 1/4 del visitabile e si dovranno organizzare almeno un altro paio di visite per completare tutto il complesso.
Cimitero monumentale Milano
Il Cimitero Monumentale è uno dei monumenti più rappresentativi di Milano e non potrebbe essere altrimenti, visto che nacque nel 1866 come cimitero aperto a tutti i milanesi “a tutte le forme e tutte le fortune”. Questa sua connotazione è cambiata nel corso degli anni e più che essere un cimitero per tutti è diventato, come dice la parola stessa “monumentale”, un vero e proprio inno alla milanesità, dedicato non solo appunto ai deceduti ma deputato a essere un pezzo di storia di Milano.

La sua inaugurazione avvenne nel 1866 ma in realtà si pensò alla sua realizzazione anni prima quando il Municipio di Milano bandì un concorso per la progettazione di un cimitero unico che convogliasse su di sé le sepolture distribuite nei sei cimiteri periferici. Un’iniziativa che però non ebbe molto seguito, tant’è che si dovette aspettare fino al 1860 per bandire un nuovo concorso e fu solo nel 1863 che si ebbe un vincitore, per l’appunto l’architetto Carlo Maciachini, originario di Induno Olona, che dopo avere progettato il Monumentale ebbe successo nell’architettura funeraria.

Il 2 novembre 1866, data di certo non casuale, il Cimitero, sebbene incompleto, venne aperto con una cerimonia solenne e benedetto da Monsignor Calvi.

La sua superficie attuale è di 250mila metri quadrati e Maciachini nel progettarlo si fece ispirare dall’epoca in cui viveva e dalle tendenze del periodo: ci sono infatti forme del Gotico, del romanico lombardo e pisano e inserti bizantineggianti che fanno assurgere quello che viene considerato un vero e proprio “museo a cielo aperto” quasi a modello dell’eclettismo italiano e dell’architettura funeraria.

Il cimitero è composto da 3 aree distinte: la centrale e più vasta che è dedicata ai defunti cattolici, quella a sinistra degli acattolici e quella a destra che è il cosiddetto “riparto degli Israeliti”.

Per quanto riguarda l’area più vasta, guardando il Cimitero Monumentale da via Ceresio la prima cosa che si trova è il Famedio. Il termine italiano deriva dal latino “famae aedes” e sta per tempio della fama.
È una voluminosa costruzione in marmo e mattoni che inizialmente avrebbe dovuto essere una chiesa mentre è il posto dove sono seppelliti i milanesi illustri, considerato come “opera aperta”: non ci doveva essere sepolto infatti solo chi è stato famoso in passato ma essere continuamente arricchito con i nomi di personaggi che si impegnano per migliorare Milano. Ecco perché ogni anno, con una cerimonia che avviene il 2 novembre, su decisione del Consiglio Comunale vengono inseriti altri nomi nelle pareti del Famedio. tra cui anche personaggi che non sono sepolti qui ma che hanno fatto la storia di Milano o hanno dei meriti artistici.
tomba Gaber Ci sono per esempio i nomi di Ugo Foscolo, Cavour, Montale, De Chirico, Fontana, Boccioni e molti altri. Direttamente tumulati nel Famedio sono stati invece Alessandro Manzoni (quando il Famedio non era stato completato), Carlo Cattaneo, Luca Beltrami, Leo Valiani, Bruno Munari, Carlo Forlanini e Salvatore Quasimodo.
Fa parte del Famedio anche la Cripta in cui sono sepolti personaggi che appartengono a una storia più recente come Giorgio Gaber e Alda Merini, Giuseppe Meazza e Candido Cannavò.

Sulle pareti si trovano in alto i nomi di cittadini eccellenti vissuti tra il IV secolo e la metà del XVIII, tra questi Leonardo Da Vinci, Sant’Ambrogio, Francesco Sforza, Lodovico il Moro, San Carlo Borromeo e Sant’Agostino. Mentre nella parte sottostante sono riportati i nomi degli illustri dal 1750 al 1850. La parte inferiore è dedicata ai personaggi morti dal 1850 a oggi e si trovano nomi importanti per la cultura, la scienza, la politica, l’economia, tra questi Eugenio Montale, Luchino Visconti, Enzo Biagi, Dino Buzzati, Giorgio De Chirico.
Lo spazio centrale, il più importante, è tutto dedicato alla tomba di Alessandro Manzoni: nel 1958 il suo sarcofago è stato innalzato su una base decorata da angeli neri in rilievo, realizzati dalla scultore Giannino Castiglioni.

Continuando sui corridoi al lato destro, ci si imbatte nel Riparto Israelita, aperto nel 1872 che è separato dal resto del cimitero da un muro. È suddiviso in 6 campi e un ampliamento e ci sono 3 campi comuni dedicati ai bambini.

Nel cimitero poi ci sono dei monumenti funebri dedicati a varie famiglie illustri milanesi come le famiglie Falck, Bocconi, Branca, Motta, Campari, Bracco, Toscanini ecc. ecc.Tomba Campari

L'Edicola Famiglia Campari è un gruppo in bronzo poggiante su un raro masso porfirico dello scultore Giannino Castiglioni, realizzato nel 1935 e rappresenta "L'ultima cena".
Le dimensioni dei personaggi sono superiori al vero e il gruppo misura 7.20 x 4.80 m. altezza 3 m.
Le decorazioni della cripta sono a mosaico.
Durante le feste natalizie compaiono sul tavolo, non si sa messe da chi ma si pensa a scopo pubblicitario, delle bottiglie di Campari e per questo la scultura è chiamata scherzosamente "L'ultimo aperitivo".

L'edicola Bernocchi commissionata dai tre fratelli Bernocchi, Antonio, Andrea e Michele, imprenditori nel campo del tessile ma anche molto attivi nel sociale, ricordati come uno dei maggiori esempi di mecenatismo della città.
Tra i tanti contributi che diedero, donarono al comune di Milano il palazzo della Triennale, contribuirono a ricostruire la Scala distrutta dai bombardamenti della seconda guerra Mondiale e donarono le apparecchiature elettroniche necessarie alla prima trasmissione televisiva (11 sett. 1949) che fu realizzata proprio nel palazzo della Triennale.
Tomba Bernocchi Si sviluppa in un tronco di cono decorato da 110 sculture a tutto tondo in marmo di Musso, modellate da Giannino Castiglioni.
La base, in pietra d'Orsera, vede Giuda come prima della lunga serie di figure che rappresentano la Via Crucis, al culmine della quale si erge la figura di un cavaliere vincitore.
Le statue sono scolpite a tutto tondo quindi, affacciandosi all'interno, se ne vede anche la parte posteriore e, visto il numero considerevole, Castiglioni che le scolpì tutte, utilizzò come modelli gli operai impegnati ad edificare la tomba e anche lui stesso. Il viso di Giuda raffigura lo scultore A. Minerbi, vincitore del concorso per la porta del Duomo e quindi suo "concorrente".
L'interno dell'edicola conserva mosaici dorati e un pavimento in marmo policromo.

L'edicola della famiglia Besenzanica ( ora acquistata da Ligresti e in restauro) è formata da una enorme scultura in pietra Serena della Valcamonica che rappresenta la Natura e poggiante su questa vi è una grande scultura in bronzo con due contadini che arano guidando 2 buoi.
Anno di costruzione 1907/12 ad opera di Enrico Butti.
Dimensioni base: 4.5 x 5.00 m.; altezza 5.5 m.Tomba Besenzanica









Tomba Toscanini

L'edicola della famiglia Toscanini è una struttura a cubo con temi simbolici realizzata per uno dei figli del maestro.
Nel 1906 Toscanini era a New York quando, ad appena 5 anni, morì Giorgio, uno dei suoi 4 figli.
Toscanini era molto legato alla sua famiglia e ai suoi figli, si rifiutò di continuare il suo tour e tornò a Milano dove decise di commissionare quest'opera per accogliere le spoglie del figlio.
Sul lato anteriore è raffigurata una barca, che può essere interpretata come simbolo del viaggio dopo la morte o del viaggio intrapreso per tornare in Italia dall'America. La barca a sua volta è affiancata da due figure che rappresentano l'Italia e gli Stati Uniti.
Sui due lati si trovano immagini di giochi di infanzia e simboli della nascita. Le incisioni sul retro simboleggiano invece il dolore per la perdita del giovane figlio.
La vita del bambino viene quindi rappresentata senza che questi sia realmente raffigurato.



Nella parte posteriore sono, in oltre, ben visibili segni dovuti ai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Quando morì la figlia di Toscanini si disse che era stata sepolta con tutti i suoi ori ( cosa non vera) e i ladri vandalizzarono il sepolcro alla ricerca vana dei gioielli.












Tomba Bocconi

Per la tomba della famiglia Bocconi era stato concesso lo spazio massimo di 7x7 mt e il monumento risultò essere alla fine di 20 metri d'altezza ed è la più alta presente nel Monumentale.
Attualmente il loro nome viene associato a quello della famosa università ma in realtà i fratelli Bocconi, Ferdinando e Luigi sono stati, alla fine del 1800 due importanti e innovativi commercianti.
I due fratelli trattavano stoffe e vestiti e nel 1877, rilevarono un vecchio albergo e aprirono, in via Santa Radegonda, un grande negozio di abbigliamento e arredo chiamato "Alle città d'Italia".

Visto il grande successo che questa attività ottenne, pochi anni dopo venne aperta una nuova sede, proprio in piazza Duomo che in poco tempo diede lavoro a più di 1400 persone.
Fino ad allora gli abiti venivano confezionati su misura, dai sarti o nelle botteghe di artigiani, i Magazzini Bocconi, invece, introdussero per la prima volta in Italia il commercio di abiti preconfezionati venduti a prezzi fissi: era nato il primo grande magazzino d'Italia.
Nel 1896 Luigi Bocconi, primogenito di Ferdinando, rimase disperso nella battaglia di Adua, in Africa e fu allora che, per ricordare il nome del figlio, Bocconi fondò "L'Università commerciale Luigi Bocconi", inaugurata il 10 nov. 1902.
Nel 1917, dai Magazzini Bocconi, che erano intanto stati venduti, nacque quella che ancora adesso è uno dei principali grandi magazzini di Milano: La Rinascente.


La città dei morti, nonostante le sbavature - qualche manufatto rotto, qualche defunto che per usura ha perso il nome, gruppi bronzei che colano il verde sui marmi - è troppo bella per somigliare a un luogo di dolore.

L’Area Servizi Funebri e Cimiteriali del Comune organizza delle visite guidate grazie ai volontari del Servizio Civile. Le visite sono gratuite ma con prenotazione obbligatoria e in genere sono organizzate il sabato e la domenica.
Sul sito del comune di Milano potete trovare maggiori info e la Piantina del Monumentale.

link album foto

Se non visualizzi i menù vai alla mappa del sito.


Trova quello che cerchi nel sito o nel Web

 Piazza della Fiera  Google

Validato Tidy -CSS e HTML