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A cavallo tra novembre e dicembre abbiamo trascorso qualche giorno a Madrid, dopo circa 2 ore di volo siamo atterrati e veramente mi sembrava di stare atterrando a Malpensa vista la fitta nebbia che impediva di vedere il suolo. Anche nei giorni successivi non ha mai piovuto ma un pallido sole si alternava alla nebbia o alle nuvole, la temperatura mi ha lasciata un po' sorpresa perchè faceva freddo come da noi; non pensavo di andare sbracciata ma credevo facesse un po' più caldo. Del resto è anche una delle più alte capitali europee, infatti si trova a 655 m s.l.m.
L'Hotel è proprio sulla via principale di Madrid, in pieno centro e da lì si raggiungono comodamente a piedi tutte le principali attrazioni. Palazzo di Primo novecento recentemente restaurato mantenendo le caratteristiche originarie tra cui anche un' ascensore a gabbia aperta perfettamente funzionante e anche più veloce di quello moderno. Camera con tutti i confort ma quello che mi ha colpito di più è stato un beauty case con tutto quello che poteva servire compreso il calzante!
Dopo Londra e Berlino, Madrid è la terza area urbana più popolata dell'Unione europea e, al di là dei luoghi comuni, Madrid è realmente la città della Movida, un modo di vivere in cui il giorno e la notte si sostituiscono senza annullarsi. Ma la Movida madrilena non ha solo un valore di puro divertimento: i madrileni amano fare tardi, stare per strada, bere e mangiare insieme agli altri. Escono dall’ufficio e si danno appuntamento da qualche parte. Alcuni finiscono la movida e se ne tornano direttamente in ufficio. Non a caso con la movida sono nate anche alcune espressioni come Madrid me mata (Madrid mi uccide) e Madrid nunca duerme (Madrid non dorme mai). Qui la vita continua come se lo scorrere del tempo avesse un valore completamente diverso dal resto del mondo. Infatti quello che mi ha più colpito della città è stata la folla immensa, sempre presente a tutte le ore, in tutti i giorni della settimana. Ma non è solo una capitale bar, chiacchiere e ore piccole. C’è una Madrid che mette d’accordo tutti gli amanti dell’arte che qui trovano tre grandi musei, Prado, Reina Sofia e Thyssen.
Il Prado di Madrid è uno dei musei più importanti del mondo, e vale la pena dedicare un buon numero di ore per visitarlo. Da Caravaggio a Goya, da Raffaello a Velasquez, il Prado raccoglie la storia dell’arte europea degli ultimi cinque secoli. Per poterlo visitare con comodo, è meglio andare al Prado nei giorni feriali, troverete meno gente. Se andate con uno zaino sappiate che lo dovete depositare in guardaroba ma anch'io che avevo una borsa un po' grande ho dovuto lasciarla in custodia. Come in aeroporto passerete da uno scanner corporale e le altre cose che avete, compresi i giubbotti, vanno fatte passare sotto la macchina a raggi X.
Non si possono fare fotografie e non si riesce a farle nemmeno di nascosto ed è un vero peccato perchè poi non si hanno ricordi da poter visionare con comodo a casa.
Uno dei quadri curiosi che si trova al Prado è:
Las Meninas di Velazquez
E’ l’anomalo ritratto della famiglia reale realizzato da Velazquez. L’infanta Margherita, che si trova al centro del quadro, vi segue con lo sguardo da qualunque punto voi la stiate osservando.
Sullo sfondo, a sinistra, si vede lo stesso Velazquez che ha lo sguardo rivolto verso di voi. Se prestate attenzione, nello specchio alle spalle del pittore si vedono il Re e la Regina in posa. La scena quindi, cambia completamente prospettiva: i soggetti che state osservando voi, in realtà, osservano la coppia Reale della quale Velasquez sta realizzando il ritratto.
Altri 2 quadri famosi sono:
Maja vestida e Maja desnuda di Francisco Goya.
La “Maja” è una donna del popolo e per il periodo in cui fu realizzata, era uno scandalo che fosse il soggetto di un quadro. Inoltre, la “Maja Desnuda” ostenta le sue fattezze, ed è facile capire perché l’opera di Goya suscitò l’interesse della Santa Inquisizione.
Pare che la donna del quadro fosse l’amante di Godoy, Primo ministro spagnolo, che volle farla ritrarre prima nuda e, dopo aver sposato un’altra donna per ordine del Re, vestita.
Museo Thyssen-Bornemisza.
Il museo si trova a pochi passi dal Prado ed è stato acquistato dal governo spagnolo nel 1993, contiene 1075 opere che spaziano dal Rinascimento Italiano alla pittura moderna.
I quadri del Museo sono della collezione privata del magnate tedesco dell’acciaio, Thyssen-Bornemisza, diventato ricchissimo durante la seconda guerra mondiale. Il
Barone Hans Thyssen-Bornemisza rimise insieme l’immensa collezione del padre Heinrich, divisa tra gli eredi alla sua morte. Il Barone riacquistò le opere dai suoi parenti, prima puntando sulle opere dell’impressionismo tedesco, poi sui dipinti degli avanguardisti russi, fino a ricostruirla quasi interamente, arricchendola con le prime opere astratte.
Le opere erano in precedenza in un museo di Lugano ma dopo il matrimonio del Barone con una donna spagnola, Carmen Cervera, intensificò i suoi rapporti con la Spagna tanto da proporre allo stato di ospitare la sua pinacoteca familiare e il museo aprì al pubblico, dopo 4 anni di trattative, nel 1992. Dopo soli 8 mesi la maggior parte delle opere furono vendute al governo spagnolo per 350 milioni di dollari. La valutazione di Sotheby,s era di 2000 milioni di dollari ma il Barone voleva tenere la collezione unita e preferì cederla in blocco ricavandone meno che se non l'avesse venduta opera per opera.
Nel 2004 il museo fu ampliato e in quell'occasione si aggiunsero anche 250 opere della Baronessa Carmen Thyssen Bornemisza che non fanno parte del primo lotto acquistato ma costituiscono un deposito temporaneo.
Qui fortunatamente si potevano fare fotografie e allora avanti con gli scatti! Sono riuscita a fotografare circa 200 opere di cui ho preparato un album a se stante.
Il Museo Nazionale Centro d’Arte Reina Sofía, invece, è dedicato all’arte moderna e contemporanea con produzioni artistiche dall’inizio del Novecento fino ai nostri giorni, tra le quali spiccano la Ragazza alla finestra di Dalì o Guernica, uno dei capolavori di Picasso.
Puerta del Sol è il cuore del centro storico. Qui si trova la targa che indica il chilometro zero denominato Origen de la calles radiales da cui si misurano le distanze con le altre città spagnole.
Vi si affaccia il palazzo "Casa de Correos", oggi sede della Comunità di Madrid. Fu edificato tra il 1766 e il 1768 dall'architetto francese Jaime Marquet ed è caratterizzata dal color rosso e dalla torre con l'orologio. Al centro stanno la "Estatua ecuestre de Carlos III" e la "Estatua del Oso y el Madroño" raffigurante un orso, simbolo della città di Madrid e opera di Antonio Navarro Santafé.
In questo simbolo di Madrid l'orso rappresenta il popolo e la pianta di corbezzolo, la Chiesa.
Questa piazza di Madrid è l’ideale per festeggiare il capodanno in città perché è molto legata alla tradizione dei dodici chicchi d’uva, che devono essere mangiati al ritmo dei rintocchi delle campane, la notte del 31 dicembre.
Plaza Mayor è tra le più famose piazze della vecchia Madrid. Ha forma rettangolare ed è contornata da edifici a portici in stile Herrerano, dal nome dell'architetto che la designò, Juan de Herrera (1530-1597), lo stesso che realizzò il palazzo dell'Escurial. La piazza fu poi ultimata da Juan Gomez de la Mora nel 1617. Tra i palazzi spicca la Casa de la Panadería, la cui facciata è adorna di dipinti allegorici. Al centro di Plaza Mayor sta la statua equestre di Filippo III, realizzata da Giovanni da Bologna e dal suo allievo Pietro Tacca nel 1606. Sulla piazza si tenevano i processi dell'Inquisizione ma anche parate, corride ed esecuzioni capitali.
In piazza Mayor ebbe luogo l'esecuzione di Rodrigo Calderon, segretario di Filippo III. La zona intorno a questa bella piazza è oggi rinomata per i numerosi locali che servono ottimi bocadillos de calamares (panini con calamari fritti). Infatti tutti mangiano questi panini, io non mi sono lasciata tentare perchè pensavo finissero tutti a terra, invece pare di no. Sarà per la prossima volta.
In centro si trova anche la cioccolateria San Gines, la più famosa di Madrid dove gustare la più buona cioccolata calda con i churros; è un'istituzione ed è un locale frequentatissimo non solo dai turisti.
A poca distanza da Plaza Mayor c’è anche il Mercato di San Miguel, un centro di cultura culinario formato da 33 negozi che vendono fino a tarda notte tutto il meglio dei prodotti tipici locali. È, inoltre, un luogo perfetto per lo svago e il relax e offre anche diverse enoteche e bar dove assaporare le tipiche tapas.
Palazzo Reale di Madrid, anche chiamato “Palazzo d’Oriente” per riprendere il nome della piazza sul quale si affaccia. Oggi il palazzo è utilizzato esclusivamente per le cerimonie, le conferenze e gli atti ufficiali, dato che i monarchi vivono nel Palazzo della Zarzuela, situato nei dintorni di Madrid. Al suo interno sono custodite alcune collezioni dal valore inestimabile, come gli strumenti a corda di Antonio Stradivari, o gli antichi vasi di ceramica e gli armadi per conservare le piante medicinali della Real Farmacia. Nella Real Armería, invece, è custodita la collezione di armi e armature che sono appartenute ai re e alla famiglia reale a partire dal XIII secolo.
Questa collezione mi ha molto colpito per numero di oggetti e bellissima esposizione, maestosi i cavalli a grandezza naturale con cavaliere vestito di tutto punto con armature d'acciaio intagliato e niellato.
Anche qui non si possono fare foto con mio sommo disappunto perchè ci sono ambienti e oggetti che veramente meritano, prima fra tutte la grandissima sala da pranzo tutta ori e cristalli.
Plaza de la Villa è la piazza più antica della città. È circondata su tre lati da palazzi in stile barocco-madrileno del XVII secolo: il vecchio municipio Casa de la Villa, la Torre de los Lujanes del '400 e la Casa de Cisneros.
Dominata dal lezioso Palazzo municipale, Plaza de Cibeles è all'incrocio di importanti viali, quali il Paseo del Prado e il Calle de Alcala.
Paseo del Prado è la zona dei musei molti dei quali sono stati allestiti in sontuosi palazzi nobiliari di epoca borbonica.
Il Barrio de las Letras, in italiano “quartiere delle lettere”, viene denominato così perché fu la culla di alcuni degli scrittori più importanti del cosiddetto Siglo de Oro, il secolo d’oro, fra il XVI e il XVII secolo. Artisti come Miguel de Cervantes, Lope de Vega e Francisco de Quevedo vissero in questa zona, dove diedero vita alle loro opere. Non è un caso che, soprattutto nella calle Huertas, si trovino diverse scritte dorate sulla pavimentazione delle strade che ricordano frasi di opere spagnole. In quell’epoca, inoltre, la letteratura si fondeva con il teatro e, proprio per questo, questo quartiere era la sede di molti corrales de comedia, spazi teatrali situati nei cortili delle case, e di teatri. Tutt’oggi in questa zona possiamo trovare uno dei più importanti, il Teatro Español.
Il miglior modo per visitare il Barrio de las Letras è quello di lasciarsi trasportare dalle sue viuzze pedonali e dai suoi palazzi storici, per poi scoprire una piazzetta o un gran numero di bar. La plaza Santa Ana è senza dubbio una delle piazze principali, con il suo hotel ME Madrid Reina Victoria e la statua in onore del poeta Federico García Lorca. L’hotel è situato in un palazzo bianco con tocchi modernisti, costruito all’inizio del secolo scorso. In passato, era conosciuto come “Hotel de los toreros”, in quanto molti toreri erano soliti alloggiare nelle sue stanze prima delle corride.
Entrando nel cuore del quartiere potrete conoscere una delle zone più storiche e castigliane di Madrid. Lo scrittore Miguel de Cervantes, autore del Don Chisciotte, si trasferì più volte nella capitale, vivendo per lo più nel Barrio de las Letras. Tuttavia, come testimonianza, oggi resta una sola placca in un palazzo di calle Lope de Vega, all’angolo con calle León.
La Casa Museo de Lope de Vega è una tipica casa castigliana d'epoca. Le opere letterarie, liriche e drammatiche dello scrittore madrileno, come La Celestina, riecheggiano fra i palazzi della calle Cervantes, dove visse gli ultimi 25 anni della sua vita. Nonostante l’edificio abbia subito diverse trasformazioni, è ancora possibile scoprire un buon esempio di casa dell’epoca, con le tradizionali travi a vista, i libri, la distribuzione delle stanze e un piccolo giardino.
Nel Barrio de las Letras si conservano alcune delle cosiddette casa de la malicia. Nel 1561, quando Felipe II decise di spostare definitivamente la corte a Madrid, la città non era pronta all’arrivo di tante persone. Per questo, il re promulgò la cosiddetta regalía de aposento, una legge che richiedeva ai cittadini in possesso di una casa con più piani di cederne uno alla corte. Molti madrileni, per evitare questa richiesta, cercarono di nascondere la presenza di più piani, rendendoli invisibili dall’esterno, ad esempio creando piani intermedi o nascondendoli sotto il tetto. Passeggiando per il quartiere si nota che alcune case hanno finestre ubicate in maniera strana: molto probabilmente sono qualcuna delle poche case de la malicia ancora esistenti.
Huertas. il quartiere viene comunemente conosciuto anche con il nome di Huertas, in italiano “orti”, dal nome di una delle strade principali. In passato, infatti, questa zona era dedicata alla coltivazione. Tuttavia, poco a poco, quando la popolazione di Madrid iniziò a crescere, a partire dal XVI secolo, si convertì in un quartiere in cui alloggiavano tutte quelle persone che non potevano permettersi le case più costose, fra cui molti scrittori del Siglo de Oro.
Nella plaza de las Cortes si trova il Congreso de los Diputados, la camera dei deputati del Parlamento spagnolo, un edificio in stile neoclassico costruito nella prima metà dell’800. Molte persone si fanno foto all’ingresso del palazzo, vicino ai due leoni di bronzo ai lati della scalinata. Queste due statue sono state create attraverso il bronzo fuso dei cannoni rubati al nemico durante la guerra in Africa del 1860.
Per caso mi sono trovata a passare di lì proprio una sera in cui venivano proiettati sulla sua facciata dei bellissimi filmati di cui ho fatto anche una registrazione video.
I 125 ettari e gli oltre 15.000 alberi del Parco del Retiro costituiscono una preziosa oasi verde nel centro di Madrid. Dal punto di vista botanico, alcuni dei suoi giardini sono di notevole interesse e qui troviamo il Cipresso calvo, l'albero più antico della città, del quale si dice che potrebbe avere 400 anni.
Non si tratta solo di uno dei polmoni di Madrid, ma anche di un luogo che offre opportunità di cultura, sport e svago a madrileni e visitatori. Riguardo ai suoi più importanti elementi architettonici, storici o di interesse, potremmo citare: l'Estanque grande, che offre diverse attività, come le barche a remi, la barca e l'aula solare e la Scuola Municipale di Canoa, il Palazzo di Velázquez e il Palacio de Cristal, entrambi attualmente impiegati come sale per mostre. Il Palacio de Cristal, padiglione romantico realizzato per accogliere una mostra di piante esotiche nell’Esposizione delle Filippine del 1887, è uno dei principali esempi dell’architettura del ferro in Spagna.
El Retiro ospita inoltre sculture, fontane e altri elementi di rilievo come il monumento ad Alfonso XII - progetto dell'architetto José Grasés Riera.
E' uno dei luoghi preferiti, da turisti e locali, per fare una passeggiata e fare sport, in particolare la corsa e il pattinaggio. Non sono ammessi cani e biciclette.
Da luogo del terrore a giardino delle meraviglie. La stazione madrilena di Atocha è riuscita a racchiudere sotto lo stesso tetto il ricordo e la rinascita: l'antica tettoia creata alla fine dell'Ottocento da Alberto del Palacio Elissagne con la collaborazione di Gustave Eiffel ( quello della Torre di Parigi) oggi è infatti una incredibile serra tropicale.
Con la ricostruzione a seguito dell'attentato dell'11 marzo 2004, la vecchia sede dei binari - dismessi con l'arrivo dell'alta velocità - è stata trasformata in una foresta esotica che dà il benvenuto ai passeggeri della più grande stazione di Madrid.
La grande struttura in ferro e vetro ospita quasi 4000 metri quadrati di giardino botanico, popolato da settemila piante che spaziano delle enormi palme che toccano quasi il soffitto sino alle specie acquatiche che adornano la vasca delle tartarughe, a pochi passi dal tabellone degli orari. Uno spettacolo che vale la pena andare a vedere, anche se non si deve prendere un treno.
Passeggiando in questo giardino non sembra proprio di essere in una stazione. La temperatura è tenuta costante a 24 gradi e le piante crescono rigogliose grazie all'irrorazione ininterrotta con dei vaporizzatori d'acqua. I rumori sono ovattati e sembra di essere lontani dalla città, pur essendo ad un passo dalle principali attrazioni turistiche di Madrid.
Un tour in autobus per città ci ha fatto anche scoprire la Plaza de España al centro della quale si trova un monumento dedicato a Miguel de Cervantes composto da una scultura in pietra di Cervantes seduto che sovrasta le sculture di bronzo di Don Chisciotte a cavallo e Sancho Panza in groppa ad un asino. Ci sono anche le rappresentazioni della contadina Aldonza Lorenzo e dell'immaginaria Dulcinea.
Sosta anche alla Plaza de toros de Las Ventas che è una delle piazze più importanti della Spagna. Questa piazza fu inaugurata nel 1931 e l’autore del progetto era José Espeliú. Si tratta di un edificio in stile mozarabo realizzato con dei mattoni e decorato con delle lastre dipinte a mano. L’arena, di 60 metri di diametro, divenne un orto durante la guerra civile. La stagione comincia a marzo e dura fino ad ottobre, ma l’attività più importante si svolge durante la fiera di San Isidoro, a maggio. In quel periodo si tengono le giornate della Corrida. La plaza de las Ventas, che può ospitare fino a 23.000 spettatori, viene anche utilizzata come “sala” per concerti.
Per i patiti di calcio passaggio allo stadio Santiago Bernabéu (così chiamato in onore del mitico dirigente madridista, che fu presidente del club dal 1943 al 1978) di proprietà del Real Madrid Club de Futbol; fu inaugurato nel 1947 e attualmente può ospitare 81.044 spettatori e dispone di 245 palchi VIP.
Ideato dall'architetto José María Castell, i lavori di costruzione iniziarono il 27 ottobre 1944 e fu inaugurato il 14 dicembre 1947.
All'interno dell'impianto è presente il museo del Real Madrid, oltre a numerosi ristoranti e lo store ufficiale del club, gestito dall'Adidas.
Risulta inoltre lo stadio, tra quelli dei top club, a più elevata altitudine d'Europa (quasi 700 m).
La domenica pomeriggio abbiamo fatto un salto al mercato del Rastro, ne parlavano come mercato delle pulci e antiquariato ma, forse perchè siamo andati che stavano già smontando le bancarelle, io ho visto un normale mercato di cose varie ma non ho trovato cose d'antiquariato, insomma mi ha detto poco.
Penso di non aver tralasciato niente di quello che ho visitato durante la mia breve vacanza, certo qualcosa non ho fatto in tempo a vedere ma ho fatto tutto il possibile e non mi sono risparmiata, infatti tutti i giorni percorrevo a piedi più di 10 km, io che a casa non faccio neppure una camminatina.
Un'altra cosa che ho notato è stata la non esagerata decorazione natalizia per la città, si c'erano le luminarie, i mercatini di Natale, i negozi addobbati ma non ho trovato quell'atmosfera che invece è molto marcata nell'Europa più a Nord, pensavo di trovare più folklore natalizio.
Tra le migliaia di turisti si aggirano numerosi artisti di strada vestiti con costumi di peluche che rappresentano Topolino, Minni, I Simpson, il Grinch, Babbo Natale, Mario, ecc. ecc. sempre a caccia di qualche soldo posando per una foto. Non meno numerose le varie "statue" i suonatori di vari strumenti e pure di bicchieri, insomma pare un'attività molto comune e credo anche redditizia.
Durante la mia permanenza ho avuto modo di gustare per ben 3 volte la paella di diversi tipi, tapas di ogni genere e bevuto sangria, oltre ad assaggiare i famosi bocadillos de jamon iberico e bere cerveza spagnola.
Ultimo giorno avevamo l'aereo alle 20 quindi abbiamo avuto modo di avere quasi un altro giorno pieno per esplorare le ultime cose che ci mancavano, diciamo che abbiamo sfruttato in pieno il tempo a disposizione.
Arrivati a casa verso mezzanotte
logicamente la prima cosa che ho fatto appena arrivata è stata mettermi a scaricare le foto, olè!
Ed ora gustatevi le foto.
Parco del Retiro | Museo Thyssen Bornemisza | Per le vie della cittā | Palazzo Reale e Stazione di Atocha |
Vista l'impossibilità di fotografare, le foto della Meninas, della sala da pranzo e dell'armeria del palazzo Reale sono prese dal web.
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