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UNA GIORNATA A CREMA.

Crema dista solo poco più di un'ora da dove abito ma, chissà come mai, non abbiamo mai pensato di visitarla forse pensando che non avesse niente di interessante da vedere. Invece abbiamo dovuto ricrederci perchè è una bella cittadina con diverse attrazioni degne di nota.

BREVE STORIA DELLA CITTA'.mappa

Sorge in un'area solcata da numerosi corsi d'acqua e in origine tutto il territorio era invaso dalle acque che ritirandosi lasciarono emergere dalla palude l'Insula Fulcheria dove sorse il primo nucleo dell'abitato.
Reperti dimostrano la presenza sul territorio di popolazioni fino dal III secolo a.C. quando i romani occuparono la Gallia Cisalpina. La vicinanza con Milano, capitale dell'impero dal 286 al 402 d.C. favorì lo sviluppo del territorio.

La nascita della città di Crema è tutt'ora un mistero: secondo la tradizione, priva di riscontri storici, la sua fondazione risalirebbe al 15 agosto 570 quando per sfuggire alla minaccia longobarda, gli abitanti della zona si rifugiarono nella parte alta dell'insula.
Nel 1098 Crema fronteggia Cremona determinata a far valere la propria giurisdizione sull'insula concessale dall'imperatore Enrico III nel 1055 e rinnovata da Matilde di Canossa proprio nel 1098.
Si apre così un periodo di lotte tese all'affermazione delle autonomie comunali che vede Crema, alleata di Milano, contrapposta a Lodi e Cremona, città tradizionalmente filo-imperiali.
Dal luglio 1159 al gennaio 1160 Federico Barbarossa con l'aiuto dei cremonesi e dei lodigiani, stringe d'assedio Crema espugnandola e riducendola in macerie.
Nonostante le disfatte i comuni proseguirono la lotta e , riuniti nella Lega Lombarda, sconfissero l'imperatore a Legnano nel 1176.
La Pace di Costanza sancì il diritto dei comuni all'autonomia e Crema potè avviare la sua ricostruzione.
Con il XII secolo ha inizio per Crema un periodo florido durante il quale si pone mano a grandi opere pubbliche destinate alla difesa e al decoro cittadino avviando la costruzione della Cattedrale e della Torre Guelfa.
Il secolo XV è caratterizzato dall'instaurarsi della signoria locale dei Benzoni e dal 1449 dalla sottomissione di Crema al dominio della Serenissima, destinato a durare fino al 1797.
La condizione di territorio ai confini della Repubblica Veneziana fu per Crema motivo di trattamento privilegiato, specie dal punto di vista degli scambi commerciali e dell'autonomia amministrativa.
Venezia riconobbe a Crema la dignità di città e nel 1580 divenne anche sede di diocesi autonoma.
La fine del XVIII secolo portò gli sconvolgimenti delle guerre napoleoniche e, con l'arresto dell'ultimo podestà veneziano, anche Crema entrò a far parte della Repubblica Cisalpina. Cessò così la secolare dominazione veneziana sulla città che, entrata nell'orbita francese, nel 1815 passò sotto dominazione austriaca e con l'Unità d'Italia venne definitivamente aggregata alla provincia di Cremona.


LA VISITAsantuario

Inizio il reportage in ordine di visita e per prima cosa ci siamo recati al Santuario di S. Maria della Croce che si trova fuori del centro storico della città.
Arrivando si apre davanti agli occhi una bellissima chiesa in cotto con coperture in cotto e rame, splendido esempio d'ascendenza bramantesca progettata nel 1490 da Giovanni Battagio, è un complesso a pianta centrale circolare all'esterno e ottagonale all'interno, l'esterno si presenta in cotto mentre un tempo era intonacato.
D'effetto è la compagine decorativa interna con tele cinquecentesche di Antonio e Bernardino Campi e affreschi barocchi di grande respiro.
Nello scurolo, dove venne fissato il primo nucleo dell'edificio sacro è conservato il gruppo scultoreo raffigurante il fatto miracoloso che diede origine al santuario: un delitto e un'apparizione mariana.

Ora ci spostiamo in centro dove troveremo le altre cose che vogliamo visitare, facciamo tappa in piazza Duomo e da lì continuiamo la nostra visita a piedi essendo tutto a portata di camminatori anche senza allenamento come noi.
All'attuale piazza Duomo nel medioevo corrispondeva la cittadella fortificata, primo nucleo di fondazione di Crema, è oggi il centro storico e il cuore della città incorniciata dai suoi monumenti più rappresentativi.

Il Duomo imponente ed elegante domina nel centro della piazza in stile gotico cistercense, semplice ed armonico.
Fu eretto sui resti dell'antico Duomo distrutto nel 1160 da Federico Barbarossa. Sopra il portale un rosone di marmo raffigura una rosa con 16 petali intrecciati ed è il simbolo del Paradiso. duomo

Il Torrazzo è una porta monumentale che divide piazza Duomo da via XX settembre, presenta i caratteri stilistici propri dell'architettura rinascimentale lombarda del primo Cinquecento con alcuni riferimenti al tardo Quattrocento nei richiami in cotto.

Il palazzo comunale voluto nel 1525 dal governo veneziano in sostituzione della precedente sede del potere presentafusioni di elementi lombardi (profilature e cornici in cotto) e componenti veneziane ( eleganti trifore al piano nobile).
Gli uffici e le sale di rappresentanza del comune sono distribuiti negli ambienti interni, articolandosi anche nel Torrazzo, nella Torre Guelfa e nel palazzo Pretorio.

La Torre Guelfa è la costruzione più antica in mattoni a vista, caratteristica di molti edifici Trecenteschi. Viene edificata nel 1286 e l'attenzione viene catturata dal leone di San Marco situato al centro della torre, simbolo del potere della Serenissima.

Il Palazzo Pretorio è l'antica residenza dei provveditori veneti durante il dominio della Serenissima. La facciata cinquecentesca venne arricchita nel 1634 da un solenne portale di marmo di gusto barocco. Oggi al primo piano si trova la sala del Consiglio Comunale, con appesi 10 ritratti di podestà veneti e la sala dei ricevimenti con soffitto a cassettoni cinquecentesco.

Il palazzo vescovile fu sede del Collegio dei Notai, dei Giuristi e dei Mercanti fino a quando la comunità lo donò al primo vescovo di Crema in seguito all'acquisizione della dignità di Diocesi nel 1580.

Chiesa della SS. Trinità situata in via XX settembre questo capriccio scultoreo colpisce per la vitalità della sua architettura. Esempio di barocco italiano tutto l'insieme è volto alla celebrazione della Trinità, della Vergine, degli angeli e dei Santi. Presenta una doppia facciata tipica delle chiese a palazzo ed un elegante campanile.

Santa Maria delle Grazie è un santuario di piccole dimensioni in cui trionfa la pittura barocca cremasca, uno scrigno nascosto nelle mura di un piccolo edificio.

Il teatro S. Domenico è ospitato in una vecchia chiesa dopo l'incendio del 1937 che distrusse il precedente teatro di Crema.

A lato del teatro si trova un monumentale loggiato costruito nel 1842 che inizialmente venne occupato dai venditori di grano, cereali, lino e bachi da seta. Al centro della piazza si trova il monumenti ai caduti.

Monastero di S. Agostino è stato edificato nel Quattrocento grazie a un cospicuo lascito di Tommaso Vimercati; ex convento Agostiniano oggi è sede del Museo Civico. All'interno un refettorio con affreschi dell'ultima cena e della Crocifissione.palazzo

L'eleganza del Palazzo Bondenti in stile barocco-rococò rappresentava la ricchezza e il prestigio dei proprietari. Iniziato nel 1711 passò in eredità ai conti Terni de Gregorj.
Costituito da 2 ali principali collegate da un corpo centrale arretrato l'area è racchiusa da una muraglia abbellita da finestre ellittiche che si concludono con 4 figure allegoriche della Generosità, della Saggezza, della Prosperità e una donna con una pecora (i Bondenti erano commercianti di lana)

La Porta Serio costruita in stile neoclassico nell'800 fu eretta per dotare la città di un ingresso di maggior decoro sostituendo la vecchia porta urbica. Sulla sommità di trovano delle statue e le 4 rivolte verso il centro sono risalenti al XVII secolo, recuperate da palazzi della città, le due statue sulla facciata esterna sono allegorie della Francia e dell'Italia.

Per quanto riguarda le specialità dolciarie della città troviamo la Spongarda una pasta brisè che racciude un ripieno di noci, mandorle, nocciole, uva passa, pinoli, miele, marmellata e frutta candita.
Altro dolce tipico è la treccia d'oro, a forma logicamente di treccia e la pasta è tipo quella di una brioche ma più consistente, anche qui vengono incorporati canditi e uvetta.

Questo breve riassunto della storia di Crema e delle sue bellezze termina qui, vi rimando alle foto che ho scattato e che trovate, come al solito, nell'album a questo link, buona visione.

dolci


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