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LA CERTOSA DI GAREGNANO A MILANO - Parrocchia S.Maria Assunta

S.Bruno

La Certosa venne fondata con atto notarile il 19-9-1349 da Giovanni Visconti, Arcivescovo e Duca di Milano, che ne fece dono all'ordine Certosino, con altri suoi beni personali.
Di questa primitiva Certosa resta la testimonianza del Petrarca che venne qui ospitato nell'estate del 1357.
Nel 1782 i monaci dovettero abbandonare la Certosa in seguito alla soppressione del monastero decretata da Giuseppe II imperatore d'Austria, il quale aboliva tutti gli ordini contemplativi.
I beni e i terreni del monastero furono messi in vendita con aste pubbliche, il chiostro grande venne destinato a deposito militare e distrutto nel 1895.
La chiesa venne adeguata al culto pubblico e nella notte di Natale del 1783 divenne a tutti gli effetti Parrocchia del paese di Garegnano, borgo tipicamente rurale che, dopo l'Unità d'Italia, si aggregò al comune di Musocco e nel 1923 venne unito alla città di Milano.

L'ORDINE CERTOSINO.
Bruno nel 1084 fondò l'Ordine dei Certosini, il nome ha origine dal luogo del primo insediamento Chartreuse nei pressi di Grenoble, ancora oggi lì ha sede la casa madre.
Il monaco vive la sua vita in una "casetta" dove prega per circa 14 ore al giorno, studia, lavora, mangia e dorme.
Lo stile di vita è infatti di tipo eremitico e i momenti vissuti in comune sono quelli della messa quotidiana, della recita dell'Ufficio delle Ore e del pasto domenicale o festivo consumato nel refettorio, ma sempre in assoluto silenzio.
Esiste solo un momento di "svago" alla settimana, in cui i monaci passeggiano conversando fra loro.
Ogni Certosa è retta da un Priore, eletto in assemblea comunitaria dai monaci, a sua volta il Priore nomina il Vicario, il Maestro dei novizi e il Procuratore, il quale si occupa di tenere i contatti col mondo esterno.Certosa



ASPETTI ARTISTICI E ARCHITETTONICI DELLA CERTOSA DI GAREGNANO.
Si accede alla Certosa da un'ampia porta che immette in un piccolo peristilio detto "cortile delle elemosine", a destra del quale sorgeva l'antica portineria e foresteria.
Passato il peristilio ci si trova in un grandioso atrio poligonale ristrutturato nel 1574 dall'architetto Vincenzo Seregni.
Questo cortile è detto "cortile d'onore" e da questo ci si immette a destra nel chiostro che anticamente faceva parte della foresteria; mentre a sinistra si apriva la parte rustica dove si trovavano i locali del forno del pane, la speziera, la lavanderia, la calzoleria, le stalle ecc.
La facciata, come oggi si presenta, fu realizzata tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo e fu terminata nel 1608, come si legge da un'iscrizione posta sotto l'architrave della porta d'ingresso.
Si presenta divisa in 3 ordini simmetrici, nella parte inferiore c'è un portale ai cui late sono poste due colonne di granito, capitelli corinzi in pietra gialla d'Angera, un frontone spezzato in marmo di Candoglia, raffigurante il "Riposo della Sacra famiglia durante la fuga in Egitto".
Ai lati della porta d'ingresso si trovano le statue di S. Bruno ( a sinistra) e S. Ugo di Lincoln vescovo in marmo di Candoglia.
Sopra le due finestre laterali i busti di Giovanni Visconti (sibnistra) e Luchino Novello Visconti; ai lati la statua di S. Carlo Borromeo e quella di S. Ambrogio.
Nella parte superiore un bassorilievo in pietra rossa d'Angera raffigurante la Maddalena portata in cielo dagli angeli. In cima, sempre in marmo, Maria e due angeli.

L'interno della chiesa è a navata unica ed è opera di Daniele Crespi che concluse i suoi lavori nel 1629 e la volta a botte, sempre opera del Crespi, presenta due motivi di decorazione: i riquadri con i busti di monaci certosini e i medaglioni esagonali con episodi dell'Antico e Nuovo Testamento.
Nel Presbiterio, opera di Simone Peterzano, a sinistra si trova il Presepe e a destra l'Epifania.
Nel catino dell'abside Crocifisso con angeli e la Maddalena inginocchiata, le figure laterali sono Maria, a sinistra, e San Giovanni apostolo a destra.
Le tre tele del coro raffigurano a sinistra "la Resurrezione di Cristo", al centro "La Vergine in trono coi santi Bruno, Giovanni Battista, Gerolamo e Ambrogio e a destra "L'ascensione di Gesù al cielo".
Gli stucchi sono opera di Marsilio de' Solis, conclusi nel 1582.
L'altare maggiore in marmo bianco, venne eseguito nel 1930 da Tommaso Orsolino su disegno dell'antico altare e conforme nello stile al pavimento e alle balaustre eseguite verso il 1650.

Nella Certosa sono presenti anche due cappelle, a sinistra dell'ingresso, quella di S. Bruno e quella di S. Antonio; a sinistra del Presbiterio c'è la sacrestia e alla destra si trova la Sala Capitolare dove sono conservati stalli in noce del XVIII sec.
A destra dell'ingresso si trova la cappella dell'Annunciazione con altare in scagliola attribuito a Pietro Solari.


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Certosa di Garegnano

Foto ©webpam

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